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La difesa dell’ambiente e della salute umana con riferimento all’impiego di sostanze chimiche in agricoltura.

ASSOCIAZIONE NATURALISTICA SANDONATESE
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La difesa dell’ambiente non implica soltanto la salvaguardia della biodiversità autoctona, ma anche la tutela della salute dei cittadini.
Si potrebbe anzi affermare che i due obbiettivi, solo apparentemente alternativi, sono strettamente correlati e vanno pertanto perseguiti insieme. Se nei fossi della campagna ci fossero, ad esempio, gli spinarelli e le alborelle, anziché i carassi (ciprinidi asiatici) che resistono con tassi di ossigeno disciolto nell’acqua bassissimi, potremmo stare tranquilli, sia per la naturalità che per la nostra salute.

Per queste ragioni, a nostro parere inoppugnabili, nonostante nessuno mai tra coloro che ci governano le prenda in considerazione, vorremmo con la presente nota richiamare l’attenzione dei cittadini, della stampa e degli stessi amministratori, su un problema ampiamente sottovalutato.
Un problema la cui soluzione non è più rinviabile e che riguarda in forma diretta la salute dei cittadini che, trovandosi ad abitare in campagna, risultano esposti allo spargimento in ambiente di sostanze chimiche.

Il riferimento particolare riguarda il dilagare dei vigneti di Prosecco nelle campagne di bassa pianura. Vigneti che hanno via via occupato centinaia di ettari nell’ultimo decennio, spesso causando la rimozione di siepi e di boschetti, come accaduto a Millepertiche di Musile di Piave, con il silenzio totale delle autorità locali preposte al controllo. Vigneti che hanno talvolta assediato letteralmente le abitazioni di cittadini inermi, che proprio per la loro contiguità sono costretti a sopportare il pericoloso impatto dovuto a decine di trattamenti chimici ad ogni ciclo stagionale.

Gli stessi trattamenti che spargono in ambiente e dunque nel suolo, nell’aria e nell’acqua, centinaia di diverse molecole di sintesi, non biodemolibili (i famosi “tempi di latenza” si riferiscono semplicemente alla loro diluizione e al loro trascinamento in altra e diversa situazione ambientale) e potenzialmente responsabili di neoplasie (tumori) e di patologie neurologiche.

Ebbene questi cittadini risultano a tutt’oggi letteralmente indifesi, non solo, ma accade che quando il problema viene affrontato, come nel caso della Regione Veneto con la recente normativa, si demanda ai livelli inferiori l’adozione delle norme, con una proposta di regolamento e persino con la creazione di un “Registro web dei trattamenti” (adempimento fantascientifico, quest’ultimo).

Con la deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n° 1082 del 30.07.2019, che reca il seguente oggetto:

Approvazione dei nuovi Indirizzi regionali per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari e dei requisiti minimi aggiornati di Proposta di regolamentazione comunale/intercomunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, in applicazione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (DM 22 gennaio 2014), e delle DGR n. 380 del 28 marzo 2017 e n. DGR n. 1820 del 4 dicembre 2018.”, la stessa Regione del Veneto ne delega infatti l’adozione e l’applicazione ai comuni.

E’ pertanto assolutamente necessario che l’adozione del regolamento da parte degli stessi comuni avvenga tempestivamente, anche se va detto che essi costituiscono di fatto l’anello più debole della struttura amministrativa nei confronti degli imprenditori dell’agricoltura. Un adempimento importante, quest’ultimo, così come l’impegno nell’informazione rivolta ai cittadini; per scongiurare il fatto che i regolamenti comunali debbano essere attesi lungamente, lasciando gli stessi cittadini, come si diceva, indifesi di fronte agli interessi del più forte.

Nel frattempo accade infatti che, ad ogni trattamento, i cortili, gli animali domestici e le cose che si trovino malauguratamente nelle vicinanze di un vigneto (anche pochissimi metri, talvolta) vengono regolarmente irrorati senza che nessuno possa intervenire.

Da qui la ragione del nostro accorato e severo sollecito; per una ragione che sfugge ai più: le neoplasie e dunque i tumori, minacciano gravemente la salute dell’Umanità, con decine di migliaia di morti l’anno. E che tutto questo accada semplicemente per produrre vino, acciaio o quant’altro, risulta assolutamente inaccettabile.

Noventa di Piave 12.02.2020

Michele Zanetti

Presidente dell’Associazione Naturalistica Sandonatese

Comunicato stampa 1/2020