Atlante delle libellule della pianura veneta orientale
locandina libellule

1. Perché un Atlante delle Libellule

Delle libellule presenti nei territori di Bassa Pianura del Veneto Orientale si conosce poco. I rilievi fatti occasionalmente da singoli naturalisti entomologi non hanno mai assunto la connotazione di un sistematico censimento specifico, condotto su una base cartografica precisa. Gli stessi dati pubblicati nel bollettino Flora e Fauna della Pianura Veneta Orientale e raccolti da Filippo Michele Buian, Pietro Zandigiacomo, Carlo Ivano De Marchi e Michele Zanetti (vedi n° 11), riguardano soltanto alcune specie e si riferiscono a contesti territoriali limitati o puntiformi. Eppure il settore orientale della bassa Pianura Veneta, con la sua pregressa natura palustre, con la fittissima rete di infrastrutture idrauliche scaturita dalla bonifica e con i nuovi ambienti lacustri e stagnali dovuti alla trascorsa attività di cava, presenta una notevole ricettività potenziale per l’Ordine Odonata.

Da queste considerazioni, oltre che dal suggerimento operativo ricevuto dalla interessante pubblicazione dei colleghi naturalisti-entomologi di Novara, curata da Elisa Riservato, nasce l’idea di avviare un Progetto Atlante delle Libellule per il nostro territorio. Il primo, evidente limite per lo svolgimento del progetto, in questo caso, é costituito dalla quasi totale assenza di entomologi dotati di preparazione specifica all’interno del nostro “libero gruppo di ricerca”. Se si escludono infatti i ricercatori dell’Università di Udine facenti capo al Professor Pietro Zandigiacomo, si dispone esclusivamente di naturalisti “dilettanti e generalisti”.

Questa stessa condizione, tuttavia, per quanto limitante non risulta determinante, poiché in fase di identificazione delle specie di cui è stata rilevata la presenza si può senz’altro contare sulla consulenza di esperti preparati, tra cui, oltre al Professor Zandigiacomo, gli entomologi del Museo Friulano di Scienze Naturali e la stessa Dottoressa Elisa Ricercato.

Rimane l’aspetto, anch’esso non trascurabile della raccolta delle osservazioni; ovvero della modalità di raccolta dei dati, che in questo caso sconta l’oggettiva difficoltà al riconoscimento diretto di numerose specie e che deve spesso basarsi su reperti. Questo argomento, comunque, verrà affrontato nel seguito.

Per concludere le considerazioni preliminari si desidera infine sottolineare l’importanza della presente ricerca per la conoscenza della biodiversità dell’area. La documentazione specifica prodotta non sarà, peraltro, da considerarsi esaustiva ma come un primo, significativo contributo alla conoscenza delle libellule della Pianura Veneta Orientale e della relativa distribuzione territoriale.

locandina cartografia

2. L’area geografica e la cartografia di riferimento

L’area geografica in cui verrà svolta la ricerca è quella identificata come Pianura Veneta Orientale nell’ambito del progetto di monitoraggio permanente della biodiversità relativo all’Osservatorio Florofaunistico Venetorientale.
Trattasi di un’area planiziale litoranea e sublitoranea, costituita da quattro distinte fasce geografiche (litorale, laguna, bassa pianura, fascia delle risorgive) disposte in sequenza tra la linea di costa del golfo di Venezia e la stessa linea delle risorgive. L’area in oggetto si estende per circa 300 mila ha e costituisce uno degli ambiti a maggiore livello di antropizzazione del Veneto e d’Italia. Vi si riscontrano situazioni d’ambiente molteplici e di notevole diversità, con ambiti prossimo naturali (litorali, lagune, fiumi) e ambiti a forte antropizzazione (Marghera, città di Mestre, città di Treviso, aree produttive, snodi infrastrutturali, ecc.).
Con riferimento agli ambienti acquatici vi si riscontra l’intera gamma di tipologie presenti in ambiente di pianura, con infrastrutture idrauliche lineari di origine naturale (fiumi alpini, prealpini e di risorgiva) e artificiale (scoline, fossi, capifosso, canali, idrovie, ecc.); oltre a corpi idrici di natura salmastra (lagune di Venezia e Caorle, valli da pesca di Bibione e Caorle) e di natura dulcacquicola (cave dell’entroterra veneziano e del Portogruarese).
La cartografia di riferimento è costituita dalla Carta Tecnica Regionale (CTR in scala 1 : 50.000 e relativi sottomultipli. L’elemento base per la realizzazione dell’Atlante è costituito dall’elemento in scala 1:10.000, avente una superficie pari a 4225 ha.

locandina tabella

3. Tempi e metodi di raccolta e di segnalazione dei dati

L’inizio del progetto è fissato con il primo gennaio 2010 e la conclusione è prevista per il primo gennaio 2013. La durata è pertanto di tre anni, in cui la ricerca potrà svilupparsi con la raccolta e il conferimento dei dati secondo le modalità già in atto in relazione al monitoraggio della biodiversità.
Sulle schede di conferimento dati andrà comunque riportata l’indicazione “Atlante delle Libellule della Pianura Veneta Orientale” e il codice cartografico dovrà essere tra quelli indicati in precedenza, ovvero a scala 1 : 10.000. Per la compilazione dell’Atlante ci avvarrà inoltre dei dati in bibliografia relativi agli ultimi tre anni, ovvero ai dati pubblicati nei bollettini “Flora e Fauna della Pianura Veneta Orientale” n° 09; 10; 11.

ESEMPIO:
ATLANTE DELLE LIBELLULE DELLA PIANURA VENETA ORIENTALE
Data: 12.05.2001
Osservatore: Renzo Rusalen
Cod. cart.: 106.040 (127 è il codice del foglio in scala 1:50000; 040 è quello della tavoletta 1:10000)
Comune: Ceggia
Località: Ceggia
Genere: Anax
Specie: parthenope
Note: alcuni individui in volo presso le vasche dell’ex zuccherificio

I dati prodotti dai ricercatori dovranno essere possibilmente accompagnati da documentazione fotografica probatoria, con l’eccezione delle segnalazioni relative a reperti raccolti e preparati secondo la tecnica relativa alle raccolte entomologiche. Per una efficace raccolta di dati mediante lo strumento fotografico si consiglia un apparecchio digitale reflex dotato di zoom 70-300 o di ottica affine. Al termine di ogni anno di ricerca verranno prodotti i dati relativi al suo stato d’avanzamento, con indicazioni riguardanti i quadranti ancora da coprire. Al termine dei tre anni l’Associazione Naturalistica Sandonatese si riserva di pubblicare un volume contenente gli esiti della stessa ricerca e avente il titolo di “Primo contributo per un Atlante delle Libellule della Pianura Veneta Orientale”. I naturalisti che contribuiranno alla ricerca verranno citati, riceveranno una copia gratuita del volume e potranno richiedere copie dello stesso volume al 50% del prezzo di copertina.

4. Bibliografia di riferimento

• Riservato Elisa, 2009, Atlante delle Libellule della Provincia di Novara, Provincia di Novara
• D’Anguilar Jacques, Dommanget Jeans-Louis, Préchac René, 1990, Guida delle Libellule d’Europa e del Nordamerica, Franco Muzzio Editore
• Dijkstra K.-D. B. & Lewington R., 2006, Field Guide to the Dragonflies of Britain and Europe, British Wildlife Publihing, Dorset
• Conci C. & Nielsen C., 1956, “Odonata” Fauna d’Italia (Vol. I), Calderini, Bologna, 1956
• Askew R.R., 2004, The Dragonflies of Europe, revised edition, Harley Books
• Boano G., Sindaco R., Riservato E., Fasano S. & Barbero R., 2007, Atlante degli Odonati del Piemonte e della Valle d’Aosta, Associazione Naturalistica Piemontese – Memorie VI
• Gianmaria Carchini, 1983, Odonati (Odonata), Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane, Consiglio Nazionale delle Ricerche AQ/1/198

5. Fotoguida delle specie

Per i naturalisti che ne facessero richiesta è disponibile un files fotoguida delle 20 specie identificate per la Pianura Veneta Orientale, scaricabile in chiavetta. La foto guida va richiesta al coordinatore del presente progetto, Michele Zanetti all’indirizzo email: zanettimichele@hotmail.com.
Di particolare utilità risulta infine la consultazione del sito www.odonata.it (Società italiana per lo studio e la conservazione delle libellule Onlus)

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Prime valutazioni a conclusione della ricerca
A cura di Maurizio Dalla Via

Il 2012 è stato il terzo anno della ricerca per un Atlante delle libellule della Pianura Veneta Orientale. Un progetto ambizioso che nei tre anni della ricerca 2010-2011-2012 ha visto l’impegno di un gruppo di appassionati rilevatori, i quali, nei limiti delle loro disponibilità, si sono cimentati nell’arduo compito di “perlustrare” il vasto territorio della pianura veneta orientale per “scovare libellule” nei siti più idonei, dal ruscello di risorgiva al grande fiume, dal piccolo stagno di un parco alla vasta palude, dal piccolo fosso di scolo al canale di bonifica, dalle depressioni retrodunali alle lagune salmastre, dalle raccolte d’acqua alle cave senili, dalle alberature ai bordi delle pozze di risorgiva o dei fossati ai boschi planiziali, ecc.
A base della ricerca è stata scelta come unità territoriale di riferimento la sezione della Carta Tecnica Regionale che…[Leggi]

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  1. […] questo ben venga l'Atlante delle Libellule di questo angolo di Veneto. Un libro, e un progetto di ricerca non facile, che racconta le varie […]

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